lunedì 25 marzo 2013

Dove sei?


Dovrei riuscire a concentrarmi sulla mia mediocrità.
Così non avrei modo di sentire quanto mi manchi e quanto mi manca la tua straordinarietà.
Dovrei concentrarmi sulla tua mediocrità e magari riuscirei a mantenere in secondo piano la tua unicità.
Sono stata brava, ci sono riuscita per tanto tempo, adesso non più.
Dove sei?
E lo so, ho il tuo numero di telefono, ho il tuo indirizzo, ma così non vale.
Ho bisogno che sia il destino a farci rincontrare magari anche in sogno.
Ho bisogno di riscoprire che la vita è qualcosa di più di questo ininterrotto sfiorare la superficie di cose irrilevanti e vuote di significato.
Dove sei?


            



venerdì 15 marzo 2013

Disegni



Questo l'ha fatto Matteo!!!
Difatti lo diceva che a lui piace solo di disegnare; ha elaborato questo "mostro", che continua a declinare in varie versioni cambiando ogni volta i particolari, completamente da solo ed è estremamente soddisfatto quando io guardandole emetto un urlo di paura. Questo disegno qui, in particolare, mi ha divertito tanto che gli ho chiesto di regalarmelo, pretendendo anche la dedica, scritta mano nella mano.
A Matteo piace disegnare in questo periodo; sarà che disegnare è per lui anche un modo per creare la realtà (ciò che disegna diventa concreto) e per rappresentarsela (e dunque capirla), sarà che apprezzo le sue produzioni o semplicemente sarà che gli piace molto,  fatto sta che la cosa è per lui molto seria. Dunque lo è anche per me.
Allora ho iniziato ad osservare:


"Della serie: Piccoli criminali crescono. Complimenti ai genitori!", direte voi.
Ma no, non siate superficiali: questo l'ha fatto qualche giorno dopo la la grande protesta e la conseguente grande sfuriata materna, mentre era all'asilo (un sentito grazie alla maestra che decriptato il messaggio), è normale che uno ci legga:

se avessi una pistola io, Matteo il terribile, aiutato da un supereroe amico mio, farei tanta paura a quei cattivoni di mamma e papà, che stanno là, oltre la casa, insieme, mentre io sto qua, da solo (meno male che c'è il supereroe amico mio); ma io c'ho una pistola che passa anche attraverso le case, una super pistola, e infatti papà e mamma, brutti e cattivi, hanno una paurissima di me. Oltretutto c'ho anche l'arma segreta: il disco volante fatto a ragno [sfuggito anche all'analisi della mestra, appunto trattasi di arma segreta] che punta contro di loro.
Vò messo paura, eh?
Sono più forte di voi.
Mi sento soddisfatto
quasi, quasi...
disegno un sole,
un pò mostro, però.

Niente di preoccupante, c'è anzi da gioire che questo bimbetto inizi domandarsi, "chi sono, dove sono e, soprattutto, cosa ci faccio qui?". Tanto, prima o poi, tocca a tutti e si inizia sempre da lì. L'importante è passare in fretta ad altro.
Dunque inizierò a preoccuparmi solo nel caso il soggetto artistico dovesse ripetutamente catturare  l'attenzione di Matteo. Certo si è aperto per lui il grande periodo "triangolare", che verrà vissuto in tutte le sue sfumature cromatiche e proiezioni geometriche, con meticolosità vangoghiana; c'è d'aspettarsi tanta altra inquietudine, dovrò preparami ad immagini che rimarranno impresse indelebilmente nella mia testa ma ce la possiamo fare.
E la morale della storia è:

Che carta, colori ed estimatori non manchino mai ai vostri bimbi.




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