martedì 12 agosto 2014

Testamenti

Quando muore una tal persona si rimane sempre un po' perplessi se poi muore in agosto, la tristezza aumenta e di sicuro fornisce un motivo ulteriore per scrivere un post come questo, tanto più che è da un po' di tempo che ci penso.
Insomma: sono quasi quattro anni che ho aperto questo blog e che ci scrivo, con frequenza bassa e altalenante, ma ci scrivo.
Spesso mi sono interrogata sul senso di questa mia attività "parallela e segreta" (al di fuori di papà camp, e della mia più cara amica, che peraltro l'ha appreso da pochi giorni, nessuno sa che ho questo blog). I miei pochi lettori fissi non sanno chi io sia e forse non lo sapranno mai per quanto io comunichi loro i miei pensieri  più intimi ricevendone, spesso, spunti di riflessione che neanche chi mi "conosce" da una vita riuscirebbe a donarmi.
Grazie cari miei lettori: i vostri commenti sono graditi e preziosi ma se anche voi non ci foste, continuerei a scrivere.
Difatti, principalmente, io scrivo per me e per Matteo; scrivo, quando l'emozione è ancora limpida e chiara nella mia testa, di cose che un giorno vorrei poter raccontare vividamente al ragazzo o all'uomo che sarà.
Per questo giorni fa ho fatto a papà camp il seguente discorso:
"Amore mio ho una cosa importante da dirti ma tu non ti sconvolgere, ti prego.
Dunque, carissimo, in caso di mia morte improvvisa e prematura ti prego di stampare, in duplice copia, tutti i post del mio blog e di rilegarli. Provvederai poi a inserirne una copia nella mia bara mentre l'altra la consegnerai solennemente a Matteo nel momento in cui riterrai giusto farlo. Queste è ciò che ti chiedo, ti prego di prendermi sul serio."

Bisogna dire che papà camp era talmente serio da aver avuto la lucidità di ripondermi:
"Ma scusa della tua copia che te ne farai, pensi che da morta ti verrà voglia di leggere?".

Al che io:
"Vabbè ho capito: alle stampe ci penso io che già non ti vedo molto convinto e poi in certe circostanze ci si deve occupare di un sacco di cose e non vorrei che non avessi tempo per ricordarti delle mie ultime volontà".

E qui il discorso è terminato ché papà camp è avvezzo a questo genere di comportamenti e col tempo ha capito che è meglio (per lui ) soprassedere.
Dunque d'ora in poi inizierò a  stampare in duplice copia e gelosamente custodire tutto ciò che scriverò sul blog e dovrò pure trovare il tempo di stampare i post precedenti, fortuna che non sono molti e pazienza per la carta impunemente sacrificata sull'altare della mia immotivata presunzione: del resto se ogni anno si sprecano tonnellate di carta patinata per migliaia di aspiranti politici...
Bisogna essere realisti: la vita è complicata, la gente muore ogni giorno e, forse perché frequento troppo ambienti medici, comincio a non sentirmi molto bene.

Caro gigantino eccola qui, la tua mamma: sempre a pensar male; e adesso novello diciottenne, in viaggio di nozze o magari (non ho ancora deciso) avendo appena conosciuto il tuo primo figlio, starai sicuramente ridendo di me ma, sai, la vita è strana e bisogna essere previdenti.
Spero si capisca, caro Matteo, l'amore, l'energia, la pazienza e l'umiltà che ci ho messo ma, soprattutto, il grande regalo che sei stato per me.
Spero di esser stata una buona madre.
Per eventuali risposte (non richieste ma gradite) puoi passare quando vuoi o, nella peggiore delle ipotesi, sussurrarle al cielo in plenilunio.




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