venerdì 17 febbraio 2012

Il grande gelo: effetti collaterali ;(

Nevica così una volta ogni trent'anni, proprio adesso che avevo trovato un lavoro. Due giorni di assenza e: licenziata! Anzi, per essere precisa, in stand-by in attesa che ad una delle mie colleghe passi il nervosismo per essersi trovata ad affrontare tutto il lavoro da sola, "soprassediamo un pò" mi ha detto la mia datrice di lavoro, "sai Samantha è per me indispensabile e mi ha detto che non ti rivolgerà mai più la parola e tu capisci che in questo clima non potete lavorare bene". Ma io lo so che tanto è finita qui, perché la Samantha, giovine resa dura dalle difficoltà che una vita in terra straniera (con figlio adolescente a carico) comporta, su di me ci ha messo una croce. Me l'ha detto quando l'ho chiamata pensando di doverle chiedere scusa anche se non ce ne era motivo, pensando che se fossi riuscita a farle capire la mia buona fede, magari la mia datrice di lavoro ci avrebbe ripensato. Il bello è che a forza di pensare ero riuscita davvero a trovare qualcosa di indelicato nel mio comportamento e ne ero sinceramente rammaricata; invece da quella telefonata (che adesso rimpiango di aver fatto) si è capito che

  1. la Samantha è una vera s....za la quale s'è n'è fregata delle mie lacrime e delle mie suppliche e ha anzi trovato la lucidità mentale per elencare tutte le mie carenze tecniche, oltre che umane. Tutto ciò che non mi è stato detto quando poteva essermi utile, mi è stato rinfacciato quando ormai serviva solo a farmi stare male.
  2. Nonostante l'aspetto delicato e comprensivo e i temporeggiamenti, la "padrona" deve essere a sua volta insoddisfatta di me altrimenti non avrebbe permesso ad una sua dipendente, per quanto brava e servile, di decidere del futuro lavorativo dell'altra.
  3. Le persone possono raggiungere livelli di ipocrisia che, nonostante le esperienze accumulate, continuo a registrare in costante aumento.
E adessso considero che è meglio non avere niente a che fare con gente che, nonostante l'abbondanza di immagini sacre che riesce a stipare dentro casa, alla fine è intimamente convinta che la sua vita valga di più di quella degli altri (perchè c'era davvero da rischiare ad uscire di casa in quelle condizioni e nonostante io lo abbia fatto per due giorni la cosa non è stata significativa) e mi dico "anche se mi dovessero richiamare io non ci torno a lavorare con una che è talmente incattivita da vedere in ogni persona che incontra un nemico, una che pensa di avere il monopolio delle difficoltà della vita solo perché ha commesso qualche errore quando era poco più che una bambina".
Però rimane il fatto che il lavoro l'ho perso e non ho ancora nemmeno avuto il primo stipendio (dice che la neve ha ritardato la compilazione delle busta paga, ma dai!?) e che la mia autostima l'ho intravista mentre si nascondeva sotto il tappeto all'ingresso qualche giorno fa e non ho cuore di andare a vedere se è ancora lì o se nel frattempo si è buttata dalla tromba delle scale.
Come si fa a perdere un lavoro così semplice dopo poco più di un mese dall'assunzione?
Intanto sto aspettando che la "signora" mi convochi per liquidarmi, magari ci capirò qualcosa di più, per adesso posso dire solo che ci sono rimasta malissimo e tanta è la mia delusione e il mio abbattimento che dispenso voi, cari lettori e care lettrici, da qualsiasi vano tentativo di consolarmi o incoraggiarmi.
Non ce la potete fare! Non adesso perché non ho ancora finito di rimproverarmi, autocommiserarmi e disperarmi, debbo ancora toccare il fondo e quando ci sarò arrivata potrò finalmente da passare da questo


che rende bene l'idea di come mi sento adesso, a questo


e io lo so che ce la posso fare! Prima o poi.




2 commenti:

  1. ok, non ti consolo...ma permettimi di dire che l'autostima non c'entra! Ti hanno ferita, ti sei sentita non compresa, non ti hanno parlato chiaramente, hanno avuto pretese assurde...questa è la realtà. Non c'entra l'autostima. Se questa cosa fosse successa fra 6 mesi, ti saresti ancora sentita privata della tua autostima? Probabilmente no, avresti solo guardato i fatti e convenuto che non quel posto di lavoro, in ogni caso, non era giusto per te. Tirala fuori tutta la tua autostima, perchè ora con lo sguardo alto e fiero devi tornare in pista e cercare un altro lavoro, possibilmente con colleghe meno stronze!
    Un abbraccio

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    1. Ciao Francesca grazie per il tuo sostegno; a dire il vero non lo so come mi sarei sentita se mi avessero licenziata fra sei mesi, magari mi sarei sentita sollevata perché nel frattempo quel clima sarebbe potuto diventare insostenibile, chi lo sa? Certo hai ragione: adesso bisogna rimettersi in pista non prima però di avere ottenuto ciò che mi spetta per quel mese di lavoro ché ho come la sensazione che la "signora" voglia fare la furba...però che brutta esperienza! Davvero ci sono rimasta male. Un bacio e grazie ancora per le tue parole.

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Ma dai, sei arrivato fin qui!!!?
Allora su: fai un altro sforzo...

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