giovedì 27 gennaio 2011

Assaggi di saggi: "come sviluppare tutti i talenti del bambino" Arve Mathisen






"Una volta andai a fare una passeggiata con un bambino che considerava la natura intorno a sé pericolosa e minacciosa. Voleva uccidere tutti gli animali che vedeva: persino un formicaio era troppo per lui, voleva distruggerlo. Io cercavo di mantenere il sangue freddo.
A un certo punto, mi sedetti su un ceppo d'albero, lo presi in braccio e iniziai a raccontargli della Regina delle Formiche e dei suoi Sudditi, del castello che stavano costruendo e di tutto il cibo che stavano raccogliendo per l'inverno. Proprio allora avvistammo la Signorina Scarabea Nera che stava andando a far visita a sua zia che viveva in un tronco d'albero sull'altro lato del sentiero: per arrivarci doveva però attraversare un grande lago (una pozzanghera). Fortunatamente avevamo appena costruito una barca di corteccia che mettemmo in acqua. Poi aiutammo la Signorina Scarabea con la sua barca affinché non si bagnasse nell'attraversare il lago, e la vedemmo approdare sana e salva sull'altra riva. Il bambino a quel punto si sedette guardando a lungo il formicaio, poi cominciò a raccogliere bastoncini e mi disse che avremmo dovuto aiutare le formiche a costruire una torre di guardia per il loro castello, in modo che potessero vedere se qualche pericolo si stava avvicinando. Appoggiammo con delicatezza i bastoncini vicino al formicaio, e più tardi potemmo vedere le formiche che si affaccendavano nella costruzione della torre. Questo bambino si dimostrò poi un vero gentiluomo, al punto da soccorrere lumache e coccinelle in difficoltà" 

Questo è un libro sulla pedagogia waldorf o steineriana e dopo averlo letto non è detto che vi sarete fatti un'idea di cosa essa sia, sicuramente però avrete scoperto o approfondito un modo nuovo di guardare il bambino, una prospettiva che parte da lui e a lui ritorna girando attorno ai suoi punti di vista. Qui non si spiega come portare il bambino da un punto x ad uno y, qui si osserva il bambino e gli si rende atto dalle sue incredibili potenzialità, lo si accompagna nella sua crescita rispettando e sollecitando la sua natura e le sue attitudini, ci si mette in gioco creando con lui e con i suoi strumenti un fondamentale senso di disponibilità alla vita. Qui si incontrano bambini che saltano, si arrampicano, costruiscono e rompono, danzano e cantano e suonano, cucinano, spolverano, toccano sassi e foglie e quando giocano, giocano e basta. Qui si chiede al genitore di essere "il miglior modello possibile" per suo figlio e, badate bene, ho detto essere non apparire.
Non si capisce bene perchè un genitore dovrebbe vivere così pericolosamente ma si riesce ad intuire quanto ciò sia naturale e necessario perchè, a prescindere da cosa succederà dopo, ci si persuade che un'infanzia vissuta così è un valore di per se.
Questo libro riconcilierebbe anche il genitore più abbattuto e affranto col concetto di infanzia in generale e con l'unicità del bambino particolare che gli cresce accanto, per quanto discolotto possa essere!






6 commenti:

  1. molto interessante...
    lo leggerò sicuramente!

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  2. Si Plotina lo consiglio vivamente non solo agli aspiranti genitori ma anche a nonni, zii e cugini cresciutelli.
    Ciao, a presto.

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  3. Come sviluppare tutti i talenti del bambino...è quel "tutti" che mi sembra un'impresa sovrumana. Io ho paura di spingere i miei figli a sviluppare le doti che piacciono a me...

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  4. Sicuramente è così perchè si trasmettono ai propri figlie le proprie passioni ma anche no, tu per esempio sei un'appassionata di entomologia?
    Comunque, in effetti, il titolo di questo libro è un po fuorviante: perché alla fine veramente, se talenti si sviluppano, il ruolo del genitore è importantissimo ma curiosamente marginale.
    Comunque una bella lettura.
    Grazie per la visita, ciao

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  5. (Grazie a te per la tua, di visita). Be', io non sono appassionata di entomologia, ma mio marito sì, quindi un esempio adulto c'è. Io credo che sia fondamentale trasmettere una sorta di piacere per la passione, indipendentemente dall'oggetto specifico. Il gusto di avere una cosa tutta nostra che ci interessa e ci diverte e per la quale siamo disposti a perdere il sonno. Però è anche complicato ammettere che l'oggetto dei loro desideri potrebbe non coincidere col nostro. Quando mia figlia mi dice che a lei non piace la matematica ci rimango male. Mi consolo quando dice che però la sua materia preferita è scienze :-)

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  6. In effetti anche io ci rimarrei male se Matteo non sviluppasse una necessità alla lettura, quando sarà più grande. Però in effetti la cosa più importante è "il piacere per la passione" (bella questa definizione); Mi sa che se leggessi questo libro, tutto sommato, ti annoieresti un pò!
    Ciao a presto

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Ma dai, sei arrivato fin qui!!!?
Allora su: fai un altro sforzo...

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