giovedì 7 luglio 2011

Domande

Ecco ci siamo: è iniziata la fase delle domande! Solo che Matteo che è un pò, come dire, unconventional (per dire che per far suonare uno xilofono non usa l'apposito martelletto ma lo adagia sul divano e poi ci salta vicino) non ha iniziato a minare l'equilibrio psichico della sua mamma col caro e rassicurante "perché", applicato, mi dicono, a  qualsivoglia evento della vita, quanto con la seguente, unica e a tratti indiscreta domanda:
"mamma sei filice?"
E' iniziato tutto quando ha capito che farmi questa domanda mi "richiamava all'ordine emotivo" quando mi arrabbiavo per qualcosa che aveva fatto. Che furbetto: prima versa l'intero flacone di bolle di sapone per terra, al che io lo sgrido, lui sopporta diligentemente e poi:"mamma sei filice?" 
Allora mamma, che proprio non sopporta quell'espressione da libro cuore tipo "che il mio papà e la mia mamma non abbiano mai a soffrire per causa mia", fa un bel respiro profondo (ma mentalmente sennò confermerebbe le ansie del pargolo) e afferma: "ma si che sono felice però non si butta tutto il sapone per terra: adesso non possiamo fare piu le bolle". Il piccolo allora conviene sulla sensatezza della risposta, invia un breve e intenso sorriso rassicurato e rassicuratorio e torna a giocare.
Ecco è iniziata così ma adesso la fatidica domanda è pronunciata a ogni minimo ma durevole mio cambiamento d'umore che viri verso toni scuri dipendendo da stanchezza, tristezza o malinconia.
Insomma non è che posso sempre rispondere che sono felice perché alle volte semplicemente non lo sono; potrei mentire spudoratamente ma Matteo è mio figlio e mi capisce, forse anche meglio di quanto io capisca lui, mi sgamerebbe subito.
Allora quello che provo a dirgli è: "Stellochietto di mamma, non si può essere sempre felici soprattutto mano a mano che si diventa grandi. Tu sei un po piccolo e un po grande ecco perché sei più bravo di mamma ad essere felice".
Siamo fermi qui dato che ancora non trovo le parole per fargli capire che la sua felicità non dipende dalla mia perché, più in generale la felicità non dipende da quello che  possiede altrimenti correrebbe il rischio di perderla continuamente e del resto non dipende neanche da quello che non ha perché cosi correrebbe il rischio di non raggiungerla mai.
Magari è ancora troppo presto. 



2 commenti:

  1. Spiegagli tutto quello che sai sulla felicità, senza porti il problema se capisce o meno. E poi chiedi a lui se è felice.

    Ciao, Cristiano

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  2. Matteo è troppo forte davvero!
    io non saprei cosa rispondergli, qualcosa di semplice... è una domanda difficilissima... ecco la riprova di quando si dice che essere genitori significa superare molte prove....

    RispondiElimina

Ma dai, sei arrivato fin qui!!!?
Allora su: fai un altro sforzo...

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