lunedì 6 febbraio 2012

Il grande gelo: saluti dal medioevo!

Ragazzi che fine settimana da paura: neve come non ne ricordavo da anni, freddo estremo, tre giorni (tre!!!) senza corrente elettrica a ottocentocinquanta metri sul livello del mare, senza linea telefonica, con un  chilometro di tornanti a separarci dal resto del mondo. 
Aveva nevicato mercoledì ma poca cosa, giovedì siamo persino andati a Roma (ma con il pandino 4*4), venerdì sono andata a lavoro e non ha smesso un attimo di nevicare. Tornata a casa la corrente elettrica mancava già e non è più tornata. Non è un problema di televisori, luci, computer e forni: si tratta di riscaldamento. Da noi solo i miliardari riscaldano le case col gas, perlopiù tutti abbiamo termocamini o termostufe a legna o pellet, ebbene questi splendidi congegni non possono funzionare senza elettricità. Immaginate di stare dentro casa a dodici-tredici gradi massimi, con le mura che cedono calore man mano che i giorni passano, col vostro bimbo che inizia a tossire perché per quanto lo copriate è l'aria che respira ad essere troppo fredda. Tre giorni a sperare perché "che diavolo non si può abbandonare un intero paese a se stesso così" e invece si può fare. 112: occupato, 113: occupato, 115: libero ma senza risposta, 118: occupato(!!!). 
E intanto tu non sai niente perché l'Enel ha le linee intasate, non c'è televisore, ne internet, ne telefono; c'è solo una radiolina a pile che accendi saltuariamente per fare un rapido giro (che se si scaricano le batterie allora è finita) alla ricerca di notizie e tutto quello che trovi sono canzoni, spot e notiziari tanto brevi quanto vaghi. Esci per camminare e scaldarti, per goderti il panorama, per controllore che la vecchia zia che si rifiuta categoricamente di lasciare casa sua stia bene e con lei le sue galline. Torni a casa prima che faccia buio per preparare tutto quello che ti serve per quando la luce non ci sarà più e le tue candele (di ogni forma, colore e profumo tu sia riuscita a scovare dentro casa) non faranno abbastanza luce da permetterti di capire se il pollo che hai messo in padella sia cotto o meno. Vai a dormire ad ore che non credevi fossero fatte per dormire, ti svegli quando di solito andavi a dormire, apri la finestra, punti la candela e constati che nevica, ancora. Ti svegli la mattina e nevica e niente elettricità, il telefonino non prende o comunque è scarico ma qualcuno passando davanti casa tua ti avverte che tua suocera è riuscita a raggiungere gli amici più vicini.
E' il secondo giorno: sei meno nervosa e pensi che oggi è il giorno giusto, macché! Ti rassegni a constatare che quello che hai nel tuo congelatore nuovo di zecca rischia di scongelarsi e, con quel poco di cervello ancora funzionante (il resto è intorpidito dal freddo) realizzi che la tua rovina sarà la salvezza delle tue scorte: via a riempire buste di neve da stoccare nell'inutile elettrodomestico. Intanto la sera si avvicina e le candele scarseggiano, le mura della casa stanno rovinosamente freddandosi e tu inizi ad accusare i primi sintomi del congelamento. Vai a dormire (con due pigiami, due paia di calzini, due coperte in più). 
Ti svegli: è il terzo giorno, ancora niente corrente. Ecco adesso sei moderatamente irritata: prendi l'elenco telefonico e sfrutti la rediviva linea per chiamare l'emittente locale più vicina e fare un quadro completo del dramma che stai vivendo e quando la gentile voce femminile ha un attimo di perplessità al sentirti dire che sono tre giorni (tre!!!) che sei senza elettricità, riesci anche a sperare che qualcosa accada.
Difatti... dopo pranzo, nonostante la nebbia, tuo padre riesce a "bloccare", letteralmente, una macchina dell'Enel e a far scendere l'ex collega in gita turistica con due giornalisti armati nientemeno che di telecamera ("questi come minimo sono della Rai"). Invece di salutare calorosamente gli escursionisti e congratularsi per la "tempestività" dell'intervento, il papà guerriero inizia ad insultare (beh, uno che per anni ha ridato corrente elettrica a mezza provincia a qualsiasi ora del giorno e della notte e con ogni tipo di condizioni atmosferiche, può permetterselo) e minaccia tenere il gruppo in ostaggio e di rilasciarli solo in cambio di un intervento finalmente risolutivo. Ma mio padre è, alla fine, una brava persona e, considerando che il lavoro di un giornalista non può dirsi finito se il suddetto non riesce a recarsi là dove la notizia potrà prender forma ed esser divulgata, alla fine rilascia i malcapitati. 
Torna alle sua attività, ci torniamo anche noi, rassegnati più che mai. Tutto procede finché, all'improvviso, MIRACOLO: torna la corrente elettrica e contestualmente il sorriso sul viso di tutti anche di quelli che, malfidati, ancora aspettano a riaccendere stufe e camini perché "come è tornata, potrebbe riandar via". I cumuli di neve sono ancora tutti lì, le strade ancora impercorribili, i parenti ancora variamente dispersi ma c'è l'elettricità, ah, ah, ah!
E mentre finalmente stai cenando potendo vedere quello che hai nel piatto, al caldo e col  televisore acceso sul tg nazionale, distrattamente senti un nome familiare provenire dal congegno catodico (tu ancora hai il catodico perché: o congelatore o plasma) e ci metti un attimo a capire che stanno parlando del posto in cui vivi, che quelli davvero erano giornalisti (e non dirigenti Enel camuffati per sfuggire all'ira degli autoctoni, come sosteneva tuo padre, pentendosi dell'avventato rilascio) e che quello che hai passato davvero è disavventura degna di essere segnalata all'attenzione nazionale. 
E che cavolo!!!

PS: meno male che il referendum sul nucleare è andato: se si votasse domani, alla luce (ah, ah!) dei recenti eventi, non so, come voterei.


5 commenti:

  1. ma cara camp!!! come mi dispiace! deve essere stato assolutamente un inferno!!!
    Ovviamente ho sentito al telegiornale e ho proprio con mio marito ne abbiamo parlato un bel pp', io dicevo: andiamo dai miei che hanno la stufa (che non va ad elettricità...) e lui pensava a qualche albergo con gruppo elettrogeno autonomo... ma ci siamo sentiti davvero sopraffatti.
    abbiamo pensato alle famiglie con bimbi piccoli e devo dire che se avessi saputo che c'eri anche tu lì in mezzo sarebbe stata davvero una pensa grandissima!
    sono contenta che ora si sia tutto risolto, mi dispiace tantissimo e ti mando un abbraccio caldo caldo!

    ps. il tuo post di cronaca/diario è veramente bellissimo! l'ho girato a mio marito che spiega meglio di mille servizi della rai...

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  2. rileggendo il mio commento mi rendo conto che ho scritto di fretta (perché volevo proprio dirti il mio pensiero)e mi sono mangiata un sacco di parole!
    dunque...
    volevo scrivere che con mio marito ne abbiamo parlato un bel po' e abbiamo provato ad immedesimarci nella situazione trovando le soluzioni che ti ho scritto sopra.

    e poi volevo scrivere che se avessi saputo che tu eri fra i malcapitati avrei provato una PENA ancora più grande (e non pensa come ho scritto sopra...)

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    1. Ecco Plotina meglio così che lo hai saputo solo adesso! L'emergenza elettricità per adesso è risolta anche se si parla di un ritorno della neve. Comunque è stata davvero una brutta esperienza: ci siamo sentiti tagliati fuori dal mondo. Brrr, ho ancora i brividi di freddo, non riesco a riscaldarmi quindi apprezzo tantissimo il calore del tuo abbraccio e voglio darti un consiglio: controlla se a casa hai delle candele, una radiolina a pile e delle pile appunto. Ti auguro dei non trovarti mai in una situazione simile ma nel caso... Grazie Plò

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  3. Mamma mia che esperienza! Io senz'acqua, senza riscaldamento, senza approvvigionamenti non sopravviverei più di 12 ore! Brava! Dal tuo post emerge una grande forza d'animo, complimenti!

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    1. Ah no Francesca: l'acqua è mancata solo oggi, per fortuna però i nostri serbatoi sono ancora pieni adesso ci toccherà stare attenti agli sprechi. Sai che non mi ero mai accorta di avere una grande forza d'animo? Ecco uno dei tanti aspetti positivi dell'avere un blog: gli altri vedono quello che a noi sfugge. Ma tu sei sicura di non avere problemi di vista? Anche a te do lo stesso consiglio che ho dato a Plotina e aggiungerei anche una stufetta di quelle che funzionano con le bombole del gas. Un grande abbraccio a presto.

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Ma dai, sei arrivato fin qui!!!?
Allora su: fai un altro sforzo...

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