venerdì 6 luglio 2012

Pipì, popò, papà -aggiornamenti-



L'anno scorso l'apparato urinario maschile mi dava molto da fare e da pensare, quest'anno pure...

PIPI’: Spesso noi genitori del tutto arbitrariamente chiediamo ai nostri figli di fare cose che ancora non sono in grado di fare, ci investiamo tempo e dosi eccezionali di calma e pazienza per lo più senza ottenere risultati o, quando li otteniamo, sottoponendo i nostri figli a stress inutili e dannosi.
Un anno fa, di questo periodo, ero angosciata dal problema dello spannolinamento, più tardi avrei provato con impegno e tenacia ottenendo l’unico risultato di indisporre Matteo e indispettire me stessa. Fortuna che alla fine sono una persona intelligente e ho rimandato tutto a data da destinarsi.
Oggi Matteo mette il pannolino solo quando dorme ed è capace di riconoscere e controllare (il più delle volte) lo stimolo alla minzione. Manca ancora l’abilità di abbassarsi i pantaloni e le mutandine e una certa naturale confidenza con le sue parti intime, ma verranno.
Ecco: stava tutto nell’aspettare il nostro momento giusto. Mi stupisco sempre nel constatare come la crescita dei bambini proceda per “balzi”. Dopo un intero inverno in cui ha portato il pannolino, nel giro di pochi giorni, Matteo ha subito “afferrato” quella serie di comportamenti necessari a fare senza.

POPO’: in compenso qui non ci siamo affatto. Matteo non ce la fa proprio a farla nel water e neppure nel vasino. Quando mi accorgo che è il momento lo invito ad andare in bagno ma lui mi dice “no mamma vai via, esci!"; dopo qualche minuto si ripresenta col passo impacciato e il visino piagnucoloso di chi non ha fatto la cosa giusta ed è dispiaciuto. A me fa tanta tenerezza. Sto cercando di capire cosa c’è sotto ma non posso influenzarlo con troppe domande. L’altro giorno salta fuori che “la cacca fa paura”, ignoti, tuttavia, restano ancora i motivi di tale timore; allora gli ho detto “la prossima volta  chiamami che ti aiuto io a spaventarla”.
Sarò mica più infantile di mio figlio?

PAPA’: mentre l’apparato urinario di Matteo si sviluppa, quello di papà involve: si è verificata una complicazione classica legata all’intervento che ha subito e ha perso la funzionalità di un rene. Per salvare l’altro, dovrà sottoporsi ad un'altra procedura non priva di conseguenze per la residua qualità della sua vita. Adesso è tutto chiaro ma è da febbraio che tra inutili e ineluttabili perdite di tempo, tentativi ed errori e ricoveri prolungati questa cosa va avanti e, proprio adesso che arriva la parte più complicata, io ho perso un po’ dell’energia necessaria. Ma tanto la ritroverò, lesinando a destra e a manca, perché io allo sguardo spaurito che mio padre (a ragione) assume in certi momenti, non sono capace di resistere.
Speriamo bene.

8 commenti:

  1. sulla pipì ha vinto la pazienza ed il buon senso, sulla popò vinceranno fantasia e creatività (vedrai che qualcosa troverete per spaventarla come si deve) e con il papà l'amore.
    Dove troverai le energie resta un mistero e una magia...però le troverai...
    un abbraccio

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    1. Grazie ifruttirossi le cose che hai scritto sono molto belle e, dato che le hai scritte tu, particolarmente credibili. Scusa il ritardo nella risposta: sono giorni molto intensi. Un abbraccio anche a te e a presto.

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  2. un forte in bocca al lupo per il papà!
    per quanto riguarda pipì e popò son sempre dell'idea che la natura la sa più lunga di noi...diamogli tempo e pazienza!!!

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    1. Hai ragione Francesca: tempo, pazienza e l'intelligenza di fermarsi prima di provocare disastri vari. Certo che siamo dei testoni noi genitori! Grazie e crepi, crepi , crepi!

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  3. mia sorella è insegnante e per molto tempo ha insegnato in un asilo. Siccome ha due figli maschi piccoli (5 e 3 anni), per entrambi abbiamo passato il periodo pipì e popò nel vasino e quindi nel water.
    Mi ricordo molto bene che mi aveva spiegato che i bambini possono avere PAURA di certe cose che escono dal loro corpo! soprattutto la cacca!
    è proprio così camp, infatti una delle cose che aveva fatto era non solo rendere la cosa normalissima sdrammatizzando odore, colore, ecc ecc in ogni occasione possibile, ma aveva anche comprato dei librettini che "ci ridevano su" o che parlavano con tranquillità dell'argomento.
    è giusto quindi quello che ti ha detto matteo da bimbo sempre molto lucido e intelligente... ha paura.
    paura di qualcosa che esce dal suo corpo... è una paura normalissima anche se non molto conosciuta.

    siamo strani noi esseri umani,ti pare?

    baci baci baci

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    1. Ben mi ricordo, cara Plotina, che già l'anno scorso mi hai dato questo consiglio ma io non l'ho seguito (sapessi la difficoltà di trovare una libreria a meno di venti chilometri e quella di acquistare on line -praticamente a scatola chiusa- libri per bambini); invece è un'ottima idea perché davvero mi trovo in difficoltà tanto più che Matteo è "inespugnabile" su questo argomento, magari un libro potrebbe stimolarlo a proiettare le sue ansie. Grazie Plotina e
      GODITI LE TUE FERIE!!!
      a presto, baciotti

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  4. Ciao, sono un'insegnante della scuola dell'infanzia, vorrei dirti che ogni bambino ha i suoi tempi di crescita, c'è chi abbandona il pannolino prima dei due anni, chi lo fa a3 ecc, ma la storia della cacca è un pò più complicata, fa paura, perchè è incontrollabile e il bambino teme di perdere qualcosa di sè. Tanta pazienza è l'unica ricetta, non appena si sentirà pronto la farà senza problemi, l'importante è non farlo sentire in colpa!!

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  5. Grazie Ileana (o Giusy?) è molto confortante quello che dici perché io la pazienza ce la sto mettendo tutta insieme a tanta leggerezza e un po' di fantasia. Ci intratteniamo in profonde conversazioni sull'argomento cacca ipotizzando l'esistenza di "tubicini fatti a balena che mangiano la cacca" per spiegare cosa avviene quando si tira lo sciacquone; oppure (presa dallo spirito olimpico) ho conferito a Matteo medaglie d'oro e d'argento in occasione delle "sessioni" più dure e sofferte, per ripagarlo dei suoi sforzi; abbiamo sfiorato gravi incidenti diplomatici quando Matteo ha elaborato il seguente sillogismo: "io adesso sono grande perciò non lo do il bacetto a nonna. Faccio la cacca, sono grande...i bambini grandi non danno i bacetti".
    E' molto di più di un fatto di igiene, è tutto il mondo che a che fare con quello che di noi va buttato e col disagio che proviamo nel farlo, credo.
    E nel nostro caso è un'occasione per vivere la gioia che si prova quando si cresce, quando si imparano a fare cose nuove che pensavamo difficili.
    Grazie per il vostro commento e complimenti per il lavoro che fate! A presto.

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