venerdì 24 agosto 2012

Degustazioni letterarie: "Teresa Batista stanca di guerra" - Jorge Amado


"Durante quella giornata vuota e torbida insieme, avvenne un mutamento sottile nei rapporti tra i due amanti, impercettibile tanto per gli estranei che per gli intimi. Teresa per il dottor Emiliano cessò di essere un giocattolo, un caro trattenimento, una fonte di piacere, il passatempo di un ricco vecchietto con la mania dei libri e dei vini o del raffinato gran signore disposto a trasformare un'ignorante ragazzina di campagna in una perfetta signora con una vernice di buone maniere, di delicatezza, di buon gusto, di eleganza: guidandola, anche a letto, dall'esplosione violenta dell'istinto alla sapienza delle carezze prolungate, al piacere raffinato che sa sfruttare l'istante sino in fondo, fino alla scoperta e alla conquista delle illimitate gradazioni della voluttà; facendo di Teresa al contempo una femmina eccezionale e una signora di qualità. Un passatempo appassionante, ma pur sempre un passatempo, un capriccio.
Fino a quel giorno di cenere Teresa si era considerata essenzialmente in debito verso il dottore e la gratitudine occupava un posto preponderante tra i sentimenti che la legavano all'industriale. Egli l'aveva fatta liberare dal  carcere, era andato poi personalmente a prenderla in una miserabile stanza di un postribolo per farne la sua amante; l'aveva trattata come se lei fosse qualcuno, una persona, con bontà e interesse. Le aveva dato calore umano, tenerezza, tempo e attenzione, sollevandola dall'ignominia e dalla indifferenza verso il proprio destino , insegnandole ad amare la vita. Teresa aveva visto nel dottore un santo, un dio, qualcosa di molto al di sopra di tutti gli altri e questo la rendeva umile davanti a lui. Non era la sua pari, né lei né nessun'altro lo era. Soltanto a letto, nell'ora dell'abbandono essa lo considerava un uomo di carne ed ossa, ma pur sempre superiore agli altri nel dare e nel ricevere. Né alla stregua dei sensi, né a quella dei sentimenti esisteva per lei chi gli si potesse comparare. 
Ma quando aveva scelto tra il dottore e la vita che le inturgidiva il ventre, Teresa, senz' accorgersene, aveva riscattato il suo debito. Nel crudo e freddo istante in cui aveva dovuto rinunciare al figlio e aveva disposto della vita e della morte di un altro essere essa non poteva esitare e non aveva esitato. In un attimo aveva dovuto mettere sulla bilancia i massimi valori umani e aveva collocato il suo amore di donna al di sopra dell'amore di madre; non c'è dubbio che la gratitudine aveva svolto un ruolo molto importante in quella scelta."

Come si fa a spiegare perché è una bella esperienza leggere Amado? Bisogna leggerlo e perdersi nei suoi mondi, lasciarsi trasportare tra le strade e le storie della sua Bahia, ammirando la ricchezza della sua narrazione, la fertilità dei suoi protagonisti: ogni persona che incontrano diventa storia essa stessa. 
Questo libro intesse le storie di Teresa Batista, femminea entità dalla sovrumana (divina?) forza; capace di superare prove terribili eppure donna in carne e viscere dove la morte è entrata, non una, ma ben due volte.
Certo se fosse esistita realmente, Teresa sarebbe stata davvero un'"encantada", una divinità venuta a ricordarci che la Vita mai si ferma, ad aspettare d'estinguersi. Paradossalmente Teresa è tutto nella sua vita: schiava, signora, prostituta, guaritrice, ballerina ma mai madre, quasi a ricordarci che la maternità ha più a che fare con la Vita che con i figli. Sembra una bestemmia, sulle dolci labbra di Teresa, che si possa sacrificare un figlio all'amore per un uomo. Lei lo fa. Alla fine della storia però, tutto getterà in mare, il male e il bene, ma "colui che non era arrivato ad essere" quello lo lascerà dentro di se, per ridarlo alla vita, nella sua nuova vita, tanto desiderata, cercata e, infine, trovata.
Eppure se Amado comparisse qui davanti a me gli chiederei, dopo doveroso inchino, perché mai niente ha risparmiato alla già provata Teresa, neanche il dolore più insanabile? E lui forse mi ricorderebbe le parole di Lulù: "Teresa Batista assomiglia al popolo e a nessun'altro: al popolo brasiliano così rassegnato, mai sconfitto: Che quando lo credono morto, risorge ancora dalla bara".




9 commenti:

  1. Che bella degustazione! Ho letto questo libro tanto tempo fa e mi è rimasto nel cuore , come tutti i libri di Amado, io lo adoro!

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  2. Ciao MammaMicia e ben tornata!
    Io veramente di Amado ho letto solo questo libro e "donna Flor e i suoi due mariti" ma leggerei volentieri anche dell'altro e dato che tu ne sai più di me, scatta in automatico la richiesta di consigli. Sarei tentata da "Jubiabà" ma ho letto che si tratta di un romanzo di forte denuncia sociale e, pensando al primo capitolo di "Teresa Batista stanca di guerra", penso che non ce la potrei fare. Preferisco l'Amado spensierato e carico di vitalità. Se hai tempo consigliami qualche titolo per andare sul sicuro. Un bacio grande a te e alle tue cucciole e a presto, anche da te.
    P.S: dice che in Italia leggiamo poco però forse leggiamo cose di qualità!

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  3. Grazie per la recensione!

    Io ho letto Gabriella Garofano e Cannella di Amado, molto bello. Tratteggia i personaggi femminili con una profondità e sensibilità ineguagliabili.

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  4. Cara Plotina anche tu hai letto Amado e lo hai apprezzato!
    E' proprio vero che all'inizio certe persone ci attraggono senza sapere perché e poi, piano piano, si scopre di avere con loro delle cose in comune. Grazie per il consiglio letterario e a presto.

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  5. carissime, in un periodo della mia vita (22-25) mi sono letta tutto G.Garcia Marquez e J.Amado. Mi sembrava che avessero la chiave per capire il senso della vita. Sono state delle letture molto importanti, comunque.

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  6. ciao, bellissima recensione, come sempre.
    di teresa mi innamorai a suo tempo proprio per ciò che lo scrittore non le risparmia...mi vengono in mente le parole di un'altro scrittore che con Amado non c'entra niente: "NON ESISTONO PASTI GRATIS" e io aggiungo soprattutto per le donne.
    Bacini

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  7. Ma che bello: conosciamo tutte Amado! Ed è piaciuto a tutte! Ma che donne di cultura che siamo!
    Però qualche dolore le si sarebbe potuto evitare alla nostra Teresa.
    "Non esistono pasti gratis", la sai lunga tu...ne riparleremo a breve, spero. Grazie per il commento, a presto.

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  8. ciao, scusami leggo solo ora, anche io ti consiglierei "gabriella , garofano e cannella", è il primo che ho letto

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  9. Grazie mammamicia e non c'è niente da scusarsi: è bello che a distanza di tanti giorni dalla pubblicazione di questo post stiamo ancora qui a parlare di libri.
    Un grande baciotto a te e alle tue cucciole e a presto

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