mercoledì 17 novembre 2010

Degustazioni letterarie: "La fine è il mio inizio" Tiziano Terzani

"mi piacerebbe vedere che i miei nipoti vivono in un mondo di cui si sorprendono, in cui c'è dovunque qualcosa di meraviglioso da osservare. Ho visto ieri sera la prima lucciola e sono stato lì, a guardarla. Nel buio della notte la vedevo fare ti-ti-ti...Una gioia ti piglia!
FOLCO: Dov'era?
TIZIANO: Lì, su quella pietra, sai, dove c'è quel brutto arbusto che dobbiamo tagliare. Mi ricordo di quante storie i miei mi raccontavano sulle lucciole quando ero piccolo. Dicevano che se ne acchiappavi una e la mettevi sotto il bicchiere, la mattina dopo ci trovavi una monetina. Loro ce la mettevano, la monetina, e il mio mondo si arricchiva. Allora, perchè ai miei nipoti non far vedere le lucciole perchè si stupiscano della meraviglia del mondo?
Nell'Himalaya c'erano dei bruchi luminosi. Sai, quei bruchi che nella notte fanno una luce verde come quella di un lampione. Sono incredibili. Non sarebbe bello a un bambino raccontargli delle favole su questo bruco? Il mondo gli si anima, no? La natura gli si anima, la vita gli si arricchisce, vive in più dimensioni. Altro che la televisione e andiamo a mangiare la pizzettina! E' da lì che partono tutti i discorsi sulla violenza. Ogni giorno la violenza ce la facciamo noi. Basterebbe dire "Basta!" Pigli il bambino e lo porti la notte a vedere le lucciole. Punto e basta.
FOLCO: Dov'è che sbagliamo? E' difficile dirlo.
TIZIANO: [...] Siamo sempre di corsa, sempre di corsa, non ci fermiamo. Chi si prende più degli spazi vuoti, del tempo per il silenzio? La sera al bambino gli danno da mangiare, lo mettono un pò davanti alla televisione e poi a letto, perchè questi vogliono vedere un film, quelli vogliono andare dagli amici. Sarebbe così semplice dire " Fermi tutti. Stasera si va a vedere le lucciole!"
Non è così complicato, non è una congiura, siamo noi a metterci nei guai. Capisco la congiura del consumismo, che è una macchina che ti fagocita, ma qui non c'è nessuna congiura. Sei tu, che puoi scegliere se andare in pizzeria o se portare il bambino a vedere le lucciole.
Onestamente, Folco, questo mondo è una meraviglia. Non c'è niente da fare, è una meraviglia. E se riesci a sentirti partre di queasta meraviglia- ma non tu, con i tuoi due occhi e i tuoi due piedi; se Tu, questa essenza di te, sente d'essere parte di questa meraviglia- ma che vuoi di più, che vuoi di più? Una macchina nuova?

mercoledì 10 novembre 2010

Ipotesi sui pensieri del sig. B. In forma di filastrocca

Egregio sig. B, anche io partecipo all'iniziativa "metti un finocchio a cena...", ma non essendo il mio un food blog, ho pensato di dare il mio contributo creando una piccola filastrocca per intrattenerLa , spero, gioiosamente. Siccome in tante occasioni Lei si è preso la premura di indovinare e interpretare i pensieri di noi italiani, ho cercato di fare lo stesso partendo dalla sua recente affermazione sui gay. Dunque come un giullare d'altri tempi vado a declamare:

Meglio occhiar le ragazze 
che trovarsi ad esser gay
mentre cade anche Pompei
noi lustriamo le corazze
chè noi siamo tipi virili
mica semplici gentili

A me sembran tutte pazze
le persone nelle piazze
mentre fanno confusione 
per esprimer un'opinione

Tanto poi a me che importa
ho da fare con la torta
benchè grande e tanto immensa
mai non basta alla mia mensa

Non si può neanche scherzare
che ecco tutti a reclamare
e tra un popolo di ingrati
ci son pure gli immigrati

Quelli poi che per sventura
vanno contro alla natura
non esistono per me
e problema non ce n'è

Lor pretendono col patto
di evitar di scomparire
e poi dicono di amarsi
ma che andassero a curarsi

Matrimoni e adozioni
che rottura di maroni!
c'è un errore, c'è uno sbaglio
qui bisogna darci un taglio

E con questa riflessione ora chiudo la questione:
meglio pianga sol soletto
quel bambino nel suo letto
di due mamme o due papà
dico io che se ne fà?


Gentile Sig. B. spero di aver indovinato i suoi pensieri e tuttavia son consapevole che, come spesso accade a Lei, potrei non aver colto nel segno.
Spero almeno di aver contribuito a rallegrare l'atmosfera di questa cena virtuale e se in qualche modo Lei si è sentito offeso dalle mie parole, consideri che ciò non era nelle mie intenzioni e immagini la mia voce mentre dico, come spesso pure fa Lei in simili frangenti,: "ma stavo solo scherzando!".

lunedì 8 novembre 2010

Io soio Patteo

A futura memoria

04/11/10
Caro gigantino stasera è successa una cosa che ricorderò per sempre; è successa, come spesso accade, mentre facevamo cose ordinarie: ti stavo mettendo il pigiamino, tu eri sul fasciatoio e protestavi. Ultimamente lo fai spesso e avendo avuto il sospetto che questo dipenda dal fatto che non ti senti al sicuro lì sopra ( ormai sai che si può cadere e che più in alto ci si trova più ci si può far male), cercavo di rassicurarti: "amore stai tranquillo quando c'è mamma non cadi perchè mamma non ti fa cadere, perchè se cadi tutti danno totte a mamma: papà, nonno, nonna, nonna, lola, vater, tutti i zii. Perchè tutti ti vogliono tanto tanto bene". Questa cosa ti ha fatto sorridere mentre mi rispondevi: "tutti totte mamma". E io ho continuato: "amore stai tranquillo perchè mamma sta attenta a Matteo" è stato allora che mi hai guardata con quel tuo sguardo furbetto e hai detto: 

"mamma attenta Patteio".

Amore sapessi la gioia che mi ha riempito il cuore in quel momento, per la prima volta nella tua vita hai pronunciato il tuo nome. Inutile dire che la nanna è slittata di almeno un'ora in cui i ruoli si sono invertiti: io a chiederti come ti chiamavi ogni tre minuti, come fosse un gioco divertentissimo e tu, con una certa condiscendenza, a rispondere:"io soio Patteo", e allora grandi applausi.

Adesso che la gioia è stata metabolizzata, ti guardo e mi rendo conto che abbiamo raggiunto un traguardo importante e che da questo momento in poi sei consapevole che tutto ciò che ti accade è tuo, così come tutto ciò che fai. Sei appena nato a te stesso. 



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