giovedì 26 gennaio 2012

Mi toccherà cambiare il sottotitolo del blog!

Anno nuovo, grandi novità: mamma camp lavora!!!
Part time: quattro giorni a settimana per quattro ore e mezzo al giorno, fanno diciotto ore a settimana, salvo straordinari. Che lavoro faccio? Diciamo che sono nel terziario non avanzato, servizi alla persona; la definizione corretta è collaboratrice domestica.
Delusi? Questa reazione l'ho già registrata dunque ho già pronta la risposta: ragazzi ma di questi tempi bisogna accontentarsi. A me che ho sempre pensato che uno dei problemi di questo paese sia la metodica e superficiale sottovalutazione del lavoro manuale, direi che questo lavoro sta bene. A parte la grande fortuna di averlo trovato proprio quando lo stavo cercando, trattasi di occupazione che comporta responsabilità minime (avrei preferito nulle, ma non è che si può avere tutto) e mi permette di dedicarmi a Matteo quasi come prima: di solito lavoro mentre lui è a scuola; peccato che abbia iniziato durante le vacanze di natale per cui è accaduto che lui era a casa e io dovevo uscire (grazie papà camp per il tuo aiuto) e mi sono commossa a sentirlo dire "mamma mi sei mancata tanto". 
In questi giorni mi sono domandata spesso se valga la pena faticare tanto (perché c'è un sacco da fare) per lo stipendio che andrò a prendere (uno dei motivi per cui viviamo il paradosso che ci sono molti lavori che, pur in tempi di crisi, non interessano a nessuno) e mi sono detta: SI, ne vale la pena.
Intanto il prof. Monti mi ha mandato in ansia e avere un' entrata in più, per quanto piccola, mi restituisce un po di tranquillità; poi, quei soldi che sembrano essere pochi e che non mi permetterebbero mai, da soli,  di campare in Italia, in altri posti del mondo potrebbero garantire la sopravvivenza per un mese a circa quattordici bambini, questo me li fa considerare con molto rispetto. Infine è gratificante pensare di poter fare cose che, per quanto io sia un tipo anticonsumista anche per scelta, ad un certo punto rimangono sempre da fare e vanno fatte. Ah la lista delle cose che dovrei acquistare con la mia prima busta paga! I dolci vagheggiamenti che finalmente stanno per trasformarsi in realtà: regali a Matteo, libri , libri , libri, il sospirato letto che mi permetterà di sigillare il divano  in funzione diurna, tutti i regali che non ho fatto e avrei voluto tanto fare.
Praticamente ho già speso tutto ma solo nella mia fantasia ché, nella realtà, una minima parte sarà per tutto ciò perché il più andrà per le spese di casa. Mio marito lavora tantissimo e soprattutto produce molta ricchezza ma a lui ne rimane ben poca dunque la nostra famiglia è una di quelle che arriva pari pari alla fine del mese (quando non ci sono spese impreviste), e poi avevamo sempre detto che un figlio dovrebbe avere un genitore che gli si possa dedicare a tempo pieno. Purtroppo ci siamo convinti che questo semplicissimo progetto di vita non è per noi praticabile e questo, personalmente, non lo perdonerò mai a quelli che ci hanno precipitato in questa crisi del cavolo. 
Tuttavia, nonostante l'amarezza di entrambi,  poterlo guardare negli occhi e sorridendo dirgli: "stai tranquillo a questa spesa ci penso io" è una cosa che non ha prezzo o meglio che vale tutto il prezzo della fatica con cui la pago.
Che volete: mi sento fortunata!
Evviva.

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