La creatività è una delle cose che distingue l'uomo dagli altri animali (sarebbe il caso di iniziare a riflettere seriamente sulle altre, in primis sulla sventurata tendenza dell'uomo a distruggere il suo habitat naturale), l'origine di qualsiasi umana conquista.
Pare che essa, come quasi ogni umana dote, si manifesti nell'età adulta tanto più è stata stimolata nell'infanzia.
Da piccola non ho mai giocato con le bambole, ne avevo pochissime e tutte in bella mostra, ancora impacchettate, sull'armadio, in modo che non le potessi toccare. Non che mia madre fosse sadica o insensibile, tutt'altro, era solo (come ho realizzato anni dopo) che per lei quegli oggetti erano qualcosa di bello e prezioso come tutto ciò che si è desiderato durante l'infanzia senza mai averlo avuto.
Va detto che però avevo una stupenda enciclopedia per ragazzi: "conoscere ieri oggi e domani" che sfogliavo quotidianamente, attratta dalle bellissime illustrazioni e dalle spiegazioni chiare ed esaustive. Sulle cose apprese per gioco su quei volumi (perché il gioco è la chiave di qualsiasi apprendimento infantile) ho vissuto di rendita fino a tutte le scuole medie inferiori.
Comunque, tornando al discorso principale, spesso penso che la mia totale incompetenza a curare il mio aspetto esteriore e il mio modo di vestire derivi dal non aver giocato con le bambole quando avrei dovuto farlo. Giocoforza è stato poi attribuire all'estetica corporea una posizione bassissima nel mio sistema di valori. Fortuna che Matteo è un maschietto altrimenti non avrei saputo proprio come fare con vestitini, acconciature, accessori e imbellettamenti vari (ma chi può dirlo? Magari me la sarei cavata lo stesso).
Tuttavia il senso estetico è un'altra fondamentale prerogativa umana: non importa quale sia il nostro livello d'istruzione, la parte del mondo in cui viviamo, le nostre personali inclinazioni: l'essere umano è sensibile al bello e se c'è qualcuno che non lo è, esso non è un uomo.
Quanto bisogno ci sarebbe oggi di bellezza!
Trovarla è sempre più difficile e, alle volte, non resta che "fabbricarsela" con le proprie mani
Il che è ancora più soddisfacente: proprio queste MIE mani hanno creato (peraltro utilizzando materiali poverissimi e destinati alla pattumiera) una cosa obbiettivamente bella.
Forse per l'uomo c'è ancora speranza: dovremmo essere costretti a creare una cosa bella almeno due volte all'anno. Creare bellezza potrebbe essere la nostra unica via di salvezza.
Creare cose belle e donarle a chi le merita.
E a chi ho donato questo mazzo di rose?
Semplice: alla persona cui naturalmente si regala ogni bel fiore che si trova: alla mamma.
Grazie mamma, per ogni cosa.
Per il cestino ho seguito questi tutorial
2. Mundo Tara
Per le rose di carta:
1. Magaia5
Tutte ringrazio per aver condiviso il loro saper fare con me.
Ma che bello Camp! hai fatto anche il cesto!!! bellissima composizione!!! COMPLIMENTI!!!
RispondiEliminaSi sono molto soddisfatta, peccato non essere riuscita a coinvolgere Matteo ma trattandosi di rose...
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